In mezzo al giardino c'era un pozzo: proprio così, ne sono certo. Sul fondo si vedeva l'acqua che gorgogliava , ma era troppo grande per essere un pozzo normale. Sembrava una specie di gran vasca rotonda, con una scalinata di marmo che si immergeva nelle profondità. C'era l'acqua più limpida che avessi mai visto e solo a guardarla, chissà perchè, ho pensato che se mi ci fossi bagnato il dolore alla zampa sarebbe scomparso. Il leone ha detto che prima dovevo spogliarmi, anche se adesso, a dire il vero, non ne sono più sicuro: voglio dire, non so se me lo abbia detto a parole o in qualche modo misterioso. Stavo per rispondergli che, siccome non avevo vestiti, non potevo spogliarmi, ma in quel momento ho penasato che i draghi, in un certo senso, sono come i serpenti, e che i serpenti cambiano pelle come tutti i rettili.
[...] "Lascia che sia io a spogliarti." A dir la verità avevo una paura matta dei suoi artigli, ma non ne potevo più di quella pelle di drago addosso. Mi sono sdraiato con la schiena a terra e l'ho lasciato fare. La prima zampata che mi ha dato è stata così forte e profonda che lì per lì ho creduto mi avesse lacerato il cuore. Come ha cominciato a strapparmi la pelle, ho sentito il dolore più atroce della mia vita.
[...] A quel punto il leone mi ha afferrato e mi ha gettato in acqua: la cosa non mi è piaciua per niente, perchè, senza tutta quella pellaccia, ero abbastanza gracilino. Per un attimo, ma solo un attimo, ho sentito un dolore spaventoso, poi ho provato una sensazione incantevole. Appena ho cominciato a nuotare e a giocare nell'acqua, il dolore al braccio è scomparso di colpo. Ho capito subito il perchè: finalmente ero tornato ragazzo.
C.S.Lewis, Il viaggio del veliero
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