giovedì 29 luglio 2010
mercoledì 28 luglio 2010
Capitolo primo: Adorava New York. La idolatrava smisuratamente... ah, no, è meglio "la mitizzava smisuratamente", ecco! Per lui in qualunque stagione questa era ancora una città che esisteva in bianco e nero e pulsava dei grandi motivi di George Gershwin... eeeh, no, fammi ricominciare da capo...
Capitolo primo: Era troppo romantico riguardo Manhattan, come lo era riguardo tutto il resto. Trovava vigore nel febbrile andirivieni della folla e del traffico. Per lui New York significava belle donne, tipi in gamba che parivano rotti a qualsiasi navigazione... eh, no, stantio, roba stante di gusto mmm... insomma, dai, impegnati un po' di più! Da capo...
Capitolo primo: Adorava New York. Per lui era una metafora della decadenza della cultura contemporanea. La stessa carenza di integrità individuale che porta tanta gente a cercare facili strade stava rapidamente trasformando la città dei suoi sogni in... non sarà troppo provocatorio? Insomma, guardiamoci in faccia, io questo libro lo devo vendere!
Capitolo primo: Adorava New York, anche se per lui era una metafora della decadenza della cultura contemporanea. Com'era difficile vivere in una società desensibilizzata dalla droga, dalla musica tutto volume, televisione, immondizia, troppo arrabbiato... non devo essere arrabbiato...
Capitolo primo: Era duro e romantico come la città che amava. Dietro i suoi occhiali dalla montatura nera, acquattata ma pronta al balzo la potenza sessuale di una tigre, no aspetta ci sono...
New York era la sua città e lo sarebbe sempe stata.
Woody Allen in Manhattan