giovedì 29 luglio 2010






Hai un amico in me,

Un grande amico in me!

Se la strada non è dritta e ci sono duemila pericoli

Ti basti solo ricordare che,

Che c’è un grande amico in me!

Di più di un amico in me!

Hai un amico in me

Più di un amico in me!

I tuoi problemi sono anche i miei

E non c’è nulla che io non farei per te!

Se siamo uniti scoprirai che c’è un vero amico in me!

Più di un amico in me!

E anche se in giro c’è qualcun altro che vale più di me,

Certo, sicuro mai nessuno ti vorrà mai bene quanto me, sai!

Con gli anni capiraiche siamo fratelli ormai,

Perché il destino ha deciso che…

C’è un vero amico in me!

Più di un amico in me!

Un vero amico in me!


Un amico in me, Riccardo Cocciante

mercoledì 28 luglio 2010





Capitolo primo: Adorava New York. La idolatrava smisuratamente... ah, no, è meglio "la mitizzava smisuratamente", ecco! Per lui in qualunque stagione questa era ancora una città che esisteva in bianco e nero e pulsava dei grandi motivi di George Gershwin... eeeh, no, fammi ricominciare da capo...


Capitolo primo: Era troppo romantico riguardo Manhattan, come lo era riguardo tutto il resto. Trovava vigore nel febbrile andirivieni della folla e del traffico. Per lui New York significava belle donne, tipi in gamba che parivano rotti a qualsiasi navigazione... eh, no, stantio, roba stante di gusto mmm... insomma, dai, impegnati un po' di più! Da capo...


Capitolo primo: Adorava New York. Per lui era una metafora della decadenza della cultura contemporanea. La stessa carenza di integrità individuale che porta tanta gente a cercare facili strade stava rapidamente trasformando la città dei suoi sogni in... non sarà troppo provocatorio? Insomma, guardiamoci in faccia, io questo libro lo devo vendere!


Capitolo primo: Adorava New York, anche se per lui era una metafora della decadenza della cultura contemporanea. Com'era difficile vivere in una società desensibilizzata dalla droga, dalla musica tutto volume, televisione, immondizia, troppo arrabbiato... non devo essere arrabbiato...


Capitolo primo: Era duro e romantico come la città che amava. Dietro i suoi occhiali dalla montatura nera, acquattata ma pronta al balzo la potenza sessuale di una tigre, no aspetta ci sono...


New York era la sua città e lo sarebbe sempe stata.


Woody Allen in Manhattan

lunedì 26 luglio 2010



Riprese il suo vagabondare per le nazioni. Ogni onore e ogni piacere egli aveva sdegnato fin allora, vagheggiando come solo ideale il Sacro Ordine dei Cavalieri del Gral. E ora che quell'ideale era svanito, quale mèta poteva dare alla sua inquietudine?

Il cavaliere inesistente, Italo Calvino

domenica 25 luglio 2010



"Ho visto la dignità della gente che vive per strada, gente di cui i ricchi ignorano l'esistenza. Ho visto come vivono e le loro dinamiche... Mio Dio, a volte fai un film e, a volte, è un film a fare te".

Robert Downey Jr. parla di "Il solista"

mercoledì 21 luglio 2010



"What does it feel like when you're dancing?"
"Don't know. Sorta feels good. Sorta stiff and that, but once I get going... then I like, forget everything. And... sorta disappear. Sorta disappear. Like I feel a change in my whole body. And I've got this fire in my body. I'm just there. Flyin' like a bird. Like electricity. Yeah, like electricity."

Billy Elliot

sabato 17 luglio 2010


Corto Maltese, di Hugo Pratt; copia di Elena Nassi

Quando ero bambino mi accorsi che non avevo la linea della fortuna sulla mano, e allora presi il rasoio di mio padre e ZAC... me ne feci una come la volevo.

(Corto Maltese in "La ballata del mare salato", di Hugo Pratt)