domenica 22 giugno 2008
Tutto mi parve inspiegabilmente cambiato. Avevo trascorso cinque giorni in un ospedale, e adesso il mondo mi si stagliava davanti più limpido, pulsante di vita. Mi abbandonai contro la spalliera della poltrona e misi le mani dietro la testa. Ripensai all'incontro di baseball. Possibile, mi chiesi, che abbia avuto luogo appena domenica scorsa, appena cinque giorni fa? Sentii che avevo varcato la soglia di un altro mondo, che piccoli frammenti del mio vecchio io giacevano abbandonati sull'asfalto nero del campo sportivo insieme alle lenti frantumate degli occhiali.
Chaim Potok, Danny l'eletto
sabato 21 giugno 2008
domenica 8 giugno 2008
E' stato un colpo quando ho visto la tua statua, insomma, quando ho visto in che stato eri, quasi nudo, magro magro sulla tua croce, con delle ferite dappertutto, il cranio sanguinante sotto le spine e la testa che non stava nemmeno più sul collo. Mi ha dato da pensare. Mi sono sentito rivoltare. Se fossi Dio, io, come te, non mi sarei lasciato ridurre in quel modo.
"Nonna Rosa, sia seria: lei che era lottatrice di catch, lei che è stata una grande campionessa, non si fiderà di quell'essere!"
"Perchè, Oscar? Daresti più credito a Dio se vedessi un culturista con i muscoli gonfi, la pelle unta d'olio, i capelli corti e il minislip che ne fa risaltare la virilità?"
"Beh..."
"Rifletti, Osar. A chi ti senti più vicino? A un Dio che non prova niente o a un Dio che soffre?"
"A quello che soffre, ovviamente. Ma se fossi lui, se fossi Dio, se, come lui, avessi i mezzi, avrei evitato di soffrire."
"Nessuno può evitare di soffrirre. Né Dio né tu. Né i tuoi genitori né io."
"Bene. D'accordo. Ma perché soffre?"
"Per l'appunto. C'è sofferenza e sofferenza. Guarda meglio il suo viso. Osserva. Sembra che soffra?"
"No. E' curioso. Non sembra che abbia male."
"Ecco. Bisogna riconoscere due pene, Oscar, la sofferenza fisica e la sofferenza morale. la sofferenza fisica la si subisce. La sofferenza morale la si sceglie."
Eric-Emmanuel Schmitt, Oscar e la dama in Rosa
"Nonna Rosa, sia seria: lei che era lottatrice di catch, lei che è stata una grande campionessa, non si fiderà di quell'essere!"
"Perchè, Oscar? Daresti più credito a Dio se vedessi un culturista con i muscoli gonfi, la pelle unta d'olio, i capelli corti e il minislip che ne fa risaltare la virilità?"
"Beh..."
"Rifletti, Osar. A chi ti senti più vicino? A un Dio che non prova niente o a un Dio che soffre?"
"A quello che soffre, ovviamente. Ma se fossi lui, se fossi Dio, se, come lui, avessi i mezzi, avrei evitato di soffrire."
"Nessuno può evitare di soffrirre. Né Dio né tu. Né i tuoi genitori né io."
"Bene. D'accordo. Ma perché soffre?"
"Per l'appunto. C'è sofferenza e sofferenza. Guarda meglio il suo viso. Osserva. Sembra che soffra?"
"No. E' curioso. Non sembra che abbia male."
"Ecco. Bisogna riconoscere due pene, Oscar, la sofferenza fisica e la sofferenza morale. la sofferenza fisica la si subisce. La sofferenza morale la si sceglie."
Eric-Emmanuel Schmitt, Oscar e la dama in Rosa
sabato 7 giugno 2008
"Che c'è, a cosa pensi?"
"Al fatto che non sono come te, a quanto sono inutile."
"Che vuol dire 'Non sono come te'?"
"E' che...che non sono eroico, corraggioso e determinato come te...tutto un altro tipo..."
"Eh eh eh! Io non sono un eroe."
"Mi avrai salvato la vita dieci volte nelle ultime sei ore!"
"Ho fatto il mio dovere, nient'altro."
"No..."
"Sai cosa ottieni a fare l'eroe? Niente. Ti sparano. Una pacca sulla spalla, 'bla..bla..bla..ah, che bravo!'. Poi divorzi da una moglie che subito ti cancella dalla sua vita, i tuoi figli ti scansano e ti tocca spesso mangiare da solo. Credimi, nessuno vuole questo ruolo."
"Allora perchè ti fai in quattro?"
"Perchè non c'è nessun altro che può farlo, ora, ecco perchè. Fidati: se ci fosse qualcun'altro non starei qui, ma purtroppo non c'è, e tocca a me."
"Beh, quel ruolo è tuo per questo."
Jonh McClane e Matt Farrel, Live Free or Die Hard
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